L’habitat urbano rappresenta uno fra gli scenari principali di fenomeni vessatori contro i cittadini ; infatti, nel territorio cittadino, si sviluppano fenomeni indicativi della genesi e della spiegazione dei comportamenti criminali e del controllo sociale.
All’interno della relazione esistente tra criminalità o terrorismo urbano, ambiente fisico e percezione di sicurezza, una rilevante importanza è data alla progettazione degli spazi urbani, in quanto un’attenta organizzazione architettonica e urbanistica, può incidere positivamente sulla riduzione del sentimento di vulnerabilità , creazione di un senso comunitario, contribuire alla riduzione degli episodi di criminalità, innescare l’autocontrollo del territorio non invasivo e pertanto un aumento della qualità della vita umana.
È prassi attuale tra gli attori della sicurezza limitare la commissione di crimini e i sentimenti di insicurezza (o solamente la percezione) avvertiti dai cittadini.
In criminologia è avvertita un approccio multidisciplinare alle problematiche delle città, dove l’architettura, l’urbanistica, il diritto, la sociologia, la criminologia, possono, insieme, dare vita un processo dove raccogliere preziosi precipitanti per intervenire in modo incisivo negli ambienti urbani..
Una dei focus attuali della politica urbana europea è il tema della sicurezza urbana, una problematica già affermata dalla Conferenza permanente dei poteri locali e regionali d’Europa, ora “Congresso dei poteri locali e regionali d’Europa” (CLEAR).
Nel programma di ricerca Europeo Horizon 2020 è stata istituita l’asse “Società sicure – Tutelare la libertà e la sicurezza dell’Europa e dei suoi cittadini” .
Nello stato dell’arte attuale della normativa in materia di sicurezza urbana, grande importanza riveste la norma UNI CEN TR 14383 “Prevenzione del crimine – Pianificazione urbana e Design”, adottata dal CEN nel 2007 e dall’UNI nel 2010, rappresenta uno degli esiti principali della ricerca e dell’orientamento delle politiche europee orientate al tema della sicurezza urbana.
Una norma certamente nata dopo i fatti dell’undici settembre, ma non attrezzata per reagire alle ultime tendenze del terrorismo in ambiente urbano.
Pertanto l’attuale dotazione normativa tecnica, è scarsa e in taluni casi se viene applicata male diventa pericolosa.
Poiché cioè che impedisce l’accesso dall’esterno, impedisce una facile evacuazione.
Prima di arrivare all’attuale prassi statunitense, di avere un approccio olistico nella progettazione di spazi urbani sicuri, ovvero l’architetto o il progettista deve valutare tatticamente la miglior soluzione in quel contesto, occorre dotarsi di norme, indicazioni, casi studio, per formare una elite di progettisti consapevoli.
Nel frattempo sono state ultimamente emanate due importanti norme, la Legge 18 aprile 2017, n. 48 in materia di sicurezza delle città e la Circolare prot. 11001/123/111(3) del Ministero degli Interni avente ad oggetto “attuazione dei nuovi strumenti di tutela della sicurezza urbana introdotti.
Con questi nuovi documenti normativi oltre a evidenziare la necessità di una maggiore collaborazione fra tutti i soggetti in gioco nella gestione della sicurezza, nuovi poteri al sindaco, e il contrasto all’occupazione abusiva, e al contrasto dello spaccio degli stupefacenti, introduce un nuovo concetto nella giurisprudenza: il degrado urbano “effetto abbandono” è una delle cause primarie di formazione dell’illegalità ovvero definendo nell’ art.4 della Legge 18 aprile 2017, n. 48 o nel suo Decreto Legge del 20 febbraio 2017, n.14 si intende per sicurezza urbana il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso interventi di riqualificazione, anche urbanistica, sociale e culturale, e recupero delle aree o dei siti degradati , l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio, la promozione della cultura del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile, cui concorrono prioritariamente, anche con interventi integrati, lo Stato, le Regioni.
Elenco parziale delle norme in materia di sicurezza urbana in Italia
– Circolare prot. 11001/123/111(3) del ministero degli Interni avente ad oggetto “attuazione dei nuovi strumenti di tutela della sicurezza urbana introdotti dal d.l. 20 febbraio 2017, n. 14 convertito con modificazioni dalla legge 18 aprile 2017, n. 48”.
Il documento, oltre a esaminare le novità introdotte dalla recente normativa e a evidenziare la necessità di una maggiore collaborazione fra tutti i soggetti in gioco nella gestione della sicurezza, mira a valorizzare gli strumenti recentemente introdotti con il Decreto Legge Sicurezza Urbana.
Fra questi vengono affrontati:
- il comitato metropolitano, organo dedicato all’analisi delle questioni riguardanti la sicurezza urbana per quanto riguarda le città metropolitane;
- le misure di tutela e decoro urbano, atte ad evitare quell’effetto abbandono che è una delle cause primarie di formazione dell’illegalità;
- i nuovi poteri di ordinanza del Sindaco in tema di orari di apertura dei pubblici esercizi;le nuove misure introdotte a contrasto dello spaccio degli stupefacenti (fra cui ricordiamo il DASPO).
– LEGGE 18 aprile 2017, n. 48 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”.
– UNI CEN/TR 14383-2:2010, in vigore dal 20 maggio 2010 sulla “Prevenzione del crimine – Pianificazione urbanistica e progettazione edilizia – Parte 2: Pianificazione urbanistica”
Il rapporto tecnico è la versione ufficiale in lingua inglese e italiana del rapporto tecnico europeo CEN/TR 14383-2 (edizione ottobre 2007). Il rapporto tecnico fornisce delle linee guida sui metodi per valutare il rischio di crimini e/o la paura del crimine e le misure, le procedure e i processi volti a ridurre questi rischi.
Recepisce : CEN/TR 14383-2:2007
Sostituisce la UNI ENV 14383-2:2005 che a sua volta recepisce ENV 14383-2:2003
Listato norme europee
Redatte dal CEN, Commissione Crime prevention through building, facility and area design.
CEN/TR 14383-5:2010
Prevention of crime – Urban planning and building design – Part 5: Petrol stations
CEN/TR 14383-8:2009
Prevention of crime – Urban planning and building design – Part 8: Protection of buildings and sites against criminal attacks with vehicles
CEN/TR 14383-7:2009
Prevention of crime – Urban planning and building design – Part 7: Design and management of public transport facilities
CEN/TR 14383-2:2007
Prevention of crime – Urban planning and building design – Part 2: Urban planning
EN 14383-1:2006
Prevention of crime – Urban planning and building design – Part 1: Definition of specific terms
CEN/TS 14383-4:2006
Prevention of crime – Urban planning and design – Part 4: Shops and offices
CEN/TS 14383-3:2005
Prevention of crime – Urban planning and building design – Part 3: Dwellings
Il presente articolo non ha valenza esaustiva, ma rappresenta un contributo chiarificatore intorno allo stato dell’arte nella normativa in materia di sicurezza urbana