I Ponti termici aumentano il fabbisogno energetico dell’edificio per il riscaldamento e il raffreddamento.
Che cos’è un ponte termico?
A dispetto del nome, un ponte termico è tra i principali responsabili delle perdite di calore in un edificio. Questo perché provoca scambi di temperatura: d’inverno conduce calore dall’interno di una casa verso l’esterno, d’estate lo veicola dall’esterno all’interno.
Tipici esempi di ponti termici sono tutte le parti costruttive sporgenti isolate in modo inappropriato, le parti strutturali, i balconi, ovunque si generi discontinuità per l’impiego di materiali dalle caratteristiche e conducibilità termica differente, ad esempio quando si incontrano laterizio e cemento armato, acciaio e vetro.
Si possono originare ponti termici in corrispondenza dei pilastri, delle travi, degli infissi, ma anche quando si incontrano una parete verticale ed una orizzontale, come il solaio e una parete, o due pareti adiacenti, generando uno spigolo, o per discontinuità nell’isolante, per cattivo isolamento o rottura dello stesso. Dal punto di vista fisico, i ponti termici sono dei punti esterni di una costruzione che presentano flussi termici più rapidi rispetto alle parti circostanti.
Possibili effetti dei ponti termici
I ponti termici possono essere all’origine di danni all’edificio e favorire la formazione di muffe. Inoltre, provocando la dispersione di calore, essi fanno lievitare le spese di riscaldamento e riducono il comfort abitativo.
Tipologie di ponti termici
Riassumendo, per fare maggior chiarezza, i ponti termici possono essere raccolti nelle seguenti categorie:
– ponti termici geometrici
– ponti termici costruttivi
– altro
I ponti termici geometrici sono quelli presenti in corrispondenza di variazioni di direzione delle parti costruttive, ad esempio angoli, elementi aggettanti ecc.
I ponti termici costruttivi si manifestano nei punti in cui materiali ad alta conducibilità termica penetrano in un elemento strutturale esterno che presenti una maggiore coibentazione. È il caso di balconi sporgenti in calcestruzzo privi di isolamento, di architravi coibentati poco o per niente, di pilastri in cemento armato che attraversano la muratura perimetrale ecc.
I ponti termici possono formarsi anche a causa di una non corretta coibentazione, dovuta ad esempio alla presenza di giunti aperti nell’involucro edilizio, a collegamenti inadeguati tra finestre e pareti ecc.
La formazione di un ponte termico è spesso dovuta alla concomitanza di più fattori.
Evitare i ponti termici
I ponti termici possono essere evitati coibentando in maniera adeguata le parti aggettanti di un edificio quali balconi in calcestruzzo, architravi, pilastri in cemento armato e simili. Evitare questo tipo di elementi o comunque isolarli in maniera ottimale sono misure di cui tenere conto fin dalla fase di progettazione.
L’isolamento termico di un edificio deve essere progettato nel dettaglio ed eseguito a regola d’arte.
Per essere certi di realizzare una buona coibentazione, al termine dei lavori si può disporre una misurazione agli infrarossi e/o un blower-door-test (verifica dell’impermeabilità all’aria dell’involucro edilizio).
La regola principale per evitare i ponti termici è realizzare una coibentazione ottimale dell’edificio.