La V.I.A. (Valutazione dell’Impatto Ambientale) è un procedimento di verifica della compatibilità ambientale dei più significativi interventi e realizzazioni di opere, in applicazione del principio fondamentale di limitare e controllare preventivamente i possibili impatti ambientali, anziché intervenire sui successivi effetti.
Una VIA, in quanto processo di decisione, cioè di scelta, esplica le sue maggiori potenzialità in presenza di una pluralità di alternative, fra le quali scegliere. Ciò pone il problema di definire le alternative di progetto, ivi compresa ovviamente l’alternativa zero (l’alternativa di non fare nulla), e di comparare le alternative entro un dato sistema di obiettivi e/o vincoli.
La VIA va infine intesa come processo di partecipazione dei cittadini. L’informazione e la partecipazione sono momenti di conoscenza della complessità ambientale e sociale, che consentono ai soggetti sociali di controllare la coerenza e l’efficacia dell’operato delle autorità competenti, nonché di arricchire lo stesso processo decisionale con le proprie osservazioni.
Lo svolgimento di una VIA deve, pertanto, sempre risultare un processo ripercorribile e dunque quanto più possibile trasparente. Questa esigenza rimanda alla chiarezza dei dati e dei metodi, alla necessità di disporre di fonti informative e di sistemi di gestione affidabili, il tutto inserito in uno schema metodologico riconoscibile e accettato.
La struttura della VIA prevista dalla Direttiva Europea si basa sulle seguenti fasi:
- Screening, verifica del fatto che un progetto ricada nell’ambito giuridico per il quale è prevista la VIA
- Scoping, (fase di consultazione) Delimitazione del campo d’indagine
- Valutazione dello studio ambientale e degli esiti delle consultazioni
- Decisione e informazione sulla decisione
- Monitoraggio ambientale dopo l’adozione.